L’infezione da coronavirus, nota come Covid-19, può provocare polmonite interstiziale che negli stadi avanzati non consente il fisiologico scambio gassoso.
La severa insufficienza respiratoria che consegue alla polmonite interstiziale, nella maggioranza dei casi impone una respirazione assistita con maschere e caschi CPAP come mezzi “non invasivi”, fino ad arrivare alla ventilazione “invasiva” tramite tubo endotracheale collegato ad un ventilatore meccanico che richiede il ricovero presso un reparto di terapia intensiva.
Dopo settimane in questa condizione, si perde o si riduce l’automatismo dell’atto respiratorio, in particolare si riduce la funzionalità del diaframma e dei muscoli intercostali, necessari per la respirazione spontanea.
La riabilitazione nei pazienti Covid-19 che abbiano avuto difficoltà respiratorie, o dopo essere stati intubati, è fondamentale per il recupero dell’elasticità polmonare e per assicurare volumi e flussi respiratori ottimali.
In questo modo si va a garantire una migliore ventilazione alveolare ed una conseguente buona ossigenazione.
La conseguente buona ossigenazione permetterà inoltre al nostro paziente di ridurre in maniera considerevole i dolori muscolari che si presenteranno nei giorni successevi alla guarigione e dovuti all’allettamento ed alla poco mobilità.
Riabilitazione respiratoria: di cosa hanno bisogno i pazienti Covid-19
I pazienti in fase acuta e sub-acuta in ossigenoterapia sia “invasiva” sia “non invasiva” hanno come unico trattamento possibile il posizionamento in decubito laterale da alternare, ogni mezz’ora circa, con tronco inclinato a 30°(come da linee guida di associazioni nazionali di fisioterapisti e pneumologi).
La riabilitazione respiratoria inizia quindi per pazienti negativizzati, con saturazione superiore al 93% a riposo. Viene avviata controllando la dispnea e l’affaticamento del paziente, sempre seguendo le indicazioni generali per il corretto e razionale uso dei dispositivi di protezione individuali (DPI). Contestualmente al controllo dei parametri respiratori la rieducazione al respiro deve iniziare con esercizi per il diaframma e per i muscoli intercostali con minimo sforzo:
Presso il nostro Studio FISIOTERM si puo' usufruire deI trattamento mediante l'uso della CAMERA IPERBARICA.
Illustri ricercatori hanno riportato un miglioramento significativo dopo due sedute e la saturazione finale nel gruppo era in media superiore a 93. Grazie a questo, i medici hanno deciso di introdurre l'Ossigeno Iperbarico nel trattamento standard dei pazienti con polmonite grave da COVID-19, anche al di fuori del protocollo.
Diversi studi clinici hanno dimostrato che il Trattamento Iperbarico riduce la necessità di uso di respiratori e dei tempi di recupero nei pazienti infetti da Covid-19. Un miglioramento significativo si nota dopo due sedute in camera iperbarica.
A differenza dei respiratori, una Camera Iperbarica puo' essere utilizzata da diversi pazienti con il dovuto processo di disinfettazione tra le sedute. Il meccanismo d'azione del Trattamento Iperbarico non è invasivo e si differenzia dal respiratore, che lavora solo sulla meccanica respiratoria ma non aumenta la disponibilità di ossigeno diluito nel plasma sanguigno.
Il Trattamento di Ossigenazione Iperbarica è indicato per tutti i pazienti con diagnosi di COVID-19 che non hanno controindicazioni alla terapia e che non presentano una necessità imminente di ventilazione meccanica secondo i criteri clinici. L'obiettivo è invertire l'ipossiemia ed evitare la necessità di un supporto respiratorio. Così, la Camera Iperbarica serve a prevenire le complicazioni dell'ipossia prolungata, la infiammazione, la necessità di ossigenazione, la mortalità e per finire la saturazione del sistema sanitario.
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