Il gomito del tennista o Epicondilite è una sindrome caratterizzata da dolore sull’epicondilo laterale ( sede di inserzione dei muscoli estensori del polso e delle dita).
CHI PUO’ SOFFRIRE DI EPICONDILITE ?
Normalmente sono i giocatori di tennis che soffrono di questo dolore ma anche persone che fanno attività ripetitive giornalmente: lavorare con un cacciavite, alzare bagagli pesanti in pronazione, rastrellare le foglie, giocare a baseball, a golf, fare scherma, giocare a bowling, potare ecc.
Le cause del doloreLe cause più frequenti sono:
- Un rovescio ritardato
- Una scorretta impugnatura
- Un cattivo ammortizzamento da parte della racchetta
- Le caratteristiche della racchetta ( telaio rigido)
- Le corde in materiale sintetico
- Una tensione eccessiva delle corde
- Un manico troppo piccolo o troppo grande
- Una scorretta tecnica può provocare ipersollecitazioni
- Un sovraccarico funzionale dei tendini
- Muscoli non ancora pronti alle sollecitazioni
Test e cura dell'EpicondiliteI test per la verifica del dolore sono il test di MILL, Il test di MAUDSLEY (illustrati in figura).
LA CURA DELL’EPICONDILITEPossono ridurre l’infiammazione:
- Correggere la meccanica dei colpi
- Ghiaccio 4/6 volte al giorno
- Stretching passivo
- Cinturino in materiale plastico da applicarsi al di sotto del gomito, soprattutto durante i tempi di riposo, in modo che la mx contrazione degli estensori delle dita e del polso venga inibita dalla fascetta
- Modificare la tensione delle corde e la grandezza dell’impugnatura
Fisioterapia e trattamento infiltrativoPrima di iniziare con esercizi specifici bisogna aver risolto la fase infiammatoria ed il dolore deve essere quasi assente:
- Esercizi di rinforzo per l’avambraccio, rinforzare i flessori e gli estensori
- Migliorare la resistenza e la flessibilità
- Massaggio con frizione trasversale
- Crioterapia
- Farmaci su indicazione del medico
Nell’epicondilite hanno trovato e trovano tuttora ampia applicazione tutte le forme di fisioterapia, dalla ionoforesi agli ultrasuoni, alla laser terapia ai vari tipi di correnti antalgiche ecc. i risultati però sono spesso incostanti e quasi mai definitivi.
IL TRATTAMENTO INFILTRATIVONell’epicondilite molti hanno avuto ottimi risultati con infiltrazioni di cortisone. Il medico raccomanda però di non abusare di tale metodica raccomandando di infiltrare una volta ogni 3 mesi, per non più di 3 iniezioni per evitare danni sul tendine.