Questa statica aumenta le contrazioni sulla rotula e
le terminazioni dei quadricipiti. Si riscontrano, a seconda dell’età,
dolori detti di crescita su quelle zone che subiscono forti pressioni.
Il tiraggio forte determinerà tendinopatie della rotula e, in alcuni
casi, deteriorazione della cartilagine patellare.
Gli ischio-crurali mal sopportano i movimenti rapidi in estensione. Aumentano, a questo livello, stiramenti e strappi.
• A livello del ginocchio, cercheranno di assumere una posizione antalgica facilitando la rotazione esterna della tibia sotto il femore ,offrendo un piccolo aumento di lunghezza ai capi del bicipite. Molte volte, però, si va incontro ad una tendinite nella faccia esterna del ginocchio.
• A livello dell’ala iliaca abbiamo un abbassamento delle tuberosità ischiatiche, questo movimento può provocare uno stiramento degli adduttori e tendiniti.
• A livello dell’anca abbiamo una compressione della cavità cotiloidea ,
• Il tratto lombare diventa rettilineo e cerca di ricostruire la sua lordosi,
• I muscoli piramidali sono contratti.
CON QUESTO QUADRO SI PUO’ ANDARE INCONTRO AD UNA PUBALGIA.
I TEST da fare sono:
• test di flessione in posizione eretta( per gli ischio-crurali),
• test di mobilità per i muscoli psoas,
• test degli adduttori.
Sicuramente bisogna trattare gli ischio crurali con
posture eccentriche, i muscoli messi in tensione per qualche minuto, in
maniera costante, si stancano e allentano la loro eccessiva tensione.
La guaina dei muscoli può essere allungata e il muscolo cercherà di recuperare la sua lunghezza.
Il fisioterapista deve insegnare al paziente a:
• Tenere i piedi vicini,
• Poggiare a terra la colonna e non inarcarla( iperlordosi),
• Tenere il bacino aderente al suolo con mani supinate lungo il corpo,
• La nuca tirata indietro senza serrare il mento alla gola,
• Le spalle mantenute basse.
Quando la retrazione è eccessiva:
• Si possono posizionare le ginocchia in leggera flessione per rilassare gli ischio crurali,
• Si possono fare delle percussioni dirette posteriormente sempre sugli stessi muscoli,
• Se l’anca è bloccata si può trazionare lungo l’asse dell’arto inferiore e portarla in rotazione esterna.
• Moltiplicare le incitazioni, le stimolazioni per arricchire le percezioni.
Tanti altri accorgimenti e consigli si possono dare ma bisogna vedere il paziente e cercare di capire le sue sofferenze, capire il peso delle tensioni, cercare punti di riferimento, l’equilibrio e, soprattutto, ritrovare l’armonia che caratterizza il suo corpo.
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