Da quando l’uomo ha assunto la stazione eretta, la struttura anatomica che maggiormente si è evoluta, in termini fisiologici, è sicuramente la colonna vertebrale. Il 99% della popolazione ha sperimentato almeno una volta nella vita il “mal di schiena”.
LE CAUSE DEL MAL DI SCHIENA
Le cause possono essere multifattoriali: Infiammatorie (faccette articolari), degenerative (anulus), traumatiche (cadute, sforzi violenti, gli sportivi del sabato e della domenica), dismorfiche (scoliosi), riflesse (compressioni), lavoro manuale pesante, stress posturale( posizioni scorrette tenute per lungo tempo), forma fisica scadente, sindrome del Piriforme, artrosi, osteoporosi ecc. Da questo quadro, molto generale, si può evincere la pluralità di cause che possono generare un dolore Lombare.
Significato della terminologiaMolti pazienti ci chiedono spiegazioni delle terminologie usate dal radiologo.
IL BULGING è una lieve deformazione dell’anulus senza rottura,
LA PROTRUSIONE è una rottura delle fibre interne dell’anulus,
L’ERNIA è una rottura dell’anulus con fuoriuscita del nucleo polposo. Molti vogliono spiegazioni del dolore irradiato sulla parte posteriore della coscia, ( il nervo sciatico infiammato), altri hanno dolore nella parte inguinale ( nervo crurale irritato). Mi fa male di più quando sono in piedi( sindrome delle faccette o stenosi), mi fa male di più quando sono seduta( rottura anulare), ho dolore quando da seduta mi rialzo( dolore di origine discale).
Quando andare dal medico specialista, indagini consigliate e teorie
Consigliamo sempre di andare dallo specialista per capire meglio il problema e la causa scatenante ; un fisiatra, un ortopedico o un neurochirurgo che, con vari test, cercherà di capire il danno e, all’occorrenza chiederà ulteriori accertamenti.
INDAGINI CHE CONSIGLIA LO SPECIALISTA
Generalmente una risonanza o una lastra della colonna sotto carico nelle due proiezioni: frontale e laterale.
TEORIE SU COME POTER LAVORARE
Come si deve intervenire? Cyriax propone un intervento in lordosi, Williams sostiene una rieducazione in Flessione, Mc Kenzie parla di posizioni sia in flessione che in estensione, poi ci sono tante scuole che si propongono di rinforzare i muscoli paravertebrali ma Busquet, Alexander, Feldenkrais, Souchard, Mèzières, Bertherat si oppongono spiegando che i muscoli posteriori sono troppo forti, bisogna allungarli. “Abbiamo esaminato molte colonne doloranti, i paravertebrali erano contratti per eccesso di lavoro, quando un muscolo lavora troppo si fibrotizza e si atrofizza per evolvere verso strutture che rispondono meglio a questo lavoro, cioè strutture fibrose”. Dice ancora Busquet “Bisogna ridare lunghezza alle catene muscolari ridando loro un’azione propriocettiva”. Certo è che bisogna far tesoro di tutte queste metodologie, assemblarle, far tesoro di tutto per cercare di dare il meglio al paziente.
I consigli del fisioterapista
Il bravo fisioterapista deve subito consigliare: l’assunzione di posture corrette, l’astensione da manovre che vadano a sovraccaricare la colonna, evitare lavori pesanti e chinarsi in avanti. Recarsi da uno specialista per iniziare al più presto le cure necessarie. La fisioterapia è la seconda fase del trattamento conservativo ed è indicata nel momento in cui la fase acuta algica è in via di risoluzione. Usiamo Laserterapia, Tecarterapia, Tens, Ionoforesi, trattamenti posturali globali e lavori individualizzati. Dice la signorina Mezières: “ Bisogna imparare la Base, studiare ed approfondire gli studi perché il metodo presenta 1000 sfumature,” ognuno è diverso dall’altro, il lavoro deve essere adattato alla persona ”. Subentra allora la creatività, l’esperienza, la preparazione. “ Non esistono regole ma adattamenti alla situazione del momento”.