Le lesioni muscolari sono fonte di continuo studio nella traumatologia dello sport. Nella parte posteriore della coscia i muscoli che vanno incontro a tale problema sono: semitendinoso, semimembranoso e bicipite femorale. Come si verifica la lesione?
La maggior parte delle lesioni muscolari si verifica in seguito ad una sollecitazione del muscolo in grado di superare la resistenza del tessuto. Le sollecitazioni si possono verificare sia in “accorciamento” contrazione concentrica che in “allungamento”contrazione eccentrica.
Cause e prevenzionePerchè avviene la lesione
• Rottura dei ponti tra i filamenti delle proteine contrattili del muscolo, actina e miosina. Tale evento può verificarsi per una sollecitazione sopramassimale oppure in seguito ad uno stimolo più modesto in caso di una diminuita resistenza delle fibre muscolari
• Una riduzione delle riserve energetiche ( ATP,CP) che normalmente consentono il perfetto scorrimento dei filamenti di actina e miosina
• Carenza del substrato energetico da rendere più rigidi i ponti acto-miosinici
• Ritardo dell’attivazione dei meccanismi adibiti allo scorrimento
• Squilibrio di forza tra la parte dx e la sx, oppure tra flessori ed estensori
• Mancanza di un adeguato riscaldamento
• Fatica muscolare e perdita di elasticità
PREVENZIONELe lesioni della muscolatura della coscia sono veramente dannose, bisogna prevenirle cercando di:
• allungare i muscoli posteriori il più possibile con esercizi di stretching
• evitare scompensi di forza tra la parte dx e la sx, tra la muscolatura anteriore e quella posteriore
• evitare scatti improvvisi soprattutto nel periodo freddo
• un adeguato riscaldamento è importante per l’attivazione muscolare
Trattamento con il fisioterapista
L’obiettivo del lavoro è il controllo dell’emorragia, della tumefazione e del dolore. Consigliamo :
• Riposo, Ghiaccio, Compressione ed elevazione
• Riposo assoluto per evitare anche semplici contrazioni delle fibre muscolari che possono ritardare la formazione di tessuto cicatriziale
• Deambulazione con bastoni nel caso di lesioni di 2° e 3° grado
• Uso di un tutore sempre nei casi di lesione importante
• Crioterapia per ridurre il sanguinamento e la formazione di ematoma
• Compressione elastica attraverso un effetto meccanico di riduzione di versamento e dell’edema
• Elettroterapia antalgica e ionoforesi con sostanze antinfiammatorie
• Evitare metodiche che tendono ad aumentare la vascolarizzazione locale perché producono un aumento del versamento e dell’edema con maggiori complicazioni
• Evitare l’uso di pomate ad azione revulsiva
• Riattivazione tramite mobilizzazione attiva ed assistita del distretto muscolare interessato, dei muscoli sinergici ed antagonisti
• La mobilizzazione passiva continua favorisce il corretto orientamento delle fibre collagene in via di formazione
• Stretching per il miglioramento dell’elasticità e la resistenza
Complicazioni
Le più frequenti complicazioni sono, la formazione di un ematoma, di una cisti a contenuto sierico, di una ossicalcificazione ed infine , la recidiva, essa è legata ad una troppo precoce ripresa dell’attività sportiva. La cicatrizzazione è ancora insufficiente e quindi nel muscolo c’è un “ locus minoris resistentiae”( luogo di minore resistenza ) che cede di fronte alle sollecitazioni eccessive.
USO DI FARMACI
L’uso di farmaci antinfiammatori, secondo A.A. interferisce sulla risposta rigenerativa, altri preferiscono somministrarli dal 3° al 6° giorno.